Angèle, Brol la suite

In questo viaggio andremo alla scoperta di una cantante intrigante e di un album riflessivo sulla società attuale, importante e molto piacevole all’ascolto. Mesdames et messieurs, Angèle e il suo disco del 2019, Brol la Suite!

Qualche tempo fa, ci è capitato di rivisitare il Belgio per l’ennesima volta. Già in passato era capitato di fare un giro nella terra dei valloni e dei francofoni, e tra patatine e birre abbiamo soggiornato sempre bene.

Durante questa esperienza – non di svago ma di lavoro – ci è capitato di imbatterci in un’artista decisamente rock per le vicissitudini, le esperienze e in generale la vita pubblica e privata, ma dai toni e dalle atmosfere pop. L’avevamo un po’ dimenticata in questi ultimi anni, complici lavoro e altre memorabili scoperte, ma ce ne siamo immediatamente ricordati vedendola alle Olimpiadi di Parigi.

Une bière s’il vous plaît!

Andiamo con ordine, che per noi significa bere qualcosina prima di una lunga immersione nell’ascolto e analisi dell’album. Il Belgio è rinomato per molte cose: data la sua posizione centrale, Bruxelles con la creazione dell’Unione Europea è diventata sede di diversi organi, come la Commissione Europea, il Consiglio Europeo e il Parlamento Europeo.

In Belgio è possibile gustare un ottimo cioccolato, dei molluschi e in generale dell’ottimo pesce – uno dei piatti tradizionali è proprio les moules et frites, zuppa di cozze e patatine fritte -, delle patate cucinate in qualsiasi modo. E della birra deliziosa. Come avrete capito, questa volta dalla nostra dispensa tireremo fuori una bella birra fresca, da un colore particolare e unico.

La tradizione dei birrai in Belgio è antichissima e risale al Medioevo e alle abbazie dei frati. Naturale che la bibita di questo viaggio sia proprio una pinta di birra.

Trattandosi però di un album particolare, abbiamo scelto di tirare fuori dal frigo una bottiglia di Kriek, una particolare tipologia di birra nata proprio qui, a Bruxelles.

Prima di parlare di Angèle, del Belgio, della società globale in cui viviamo e soprattutto di Brol La Suite, dobbiamo spendere due parole sulla Kriek.

Una birra dolce e fruttata, la Kriek

Bottiglia e bicchiere di Kriek, birra belga alla ciliegia
Bottiglia e bicchiere di Kriek, una birra belga aromatizzata alle ciliegie, illustrata con uno stile moderno e colori vivaci

Oddio, anche una zuppa di cozze con le patatine ci starebbe a questo punto. Ma vabbé.. La birra Kriek è una birra che si differenzia dalle altre per la presenza delle ciliegie, o amarene. Scopriamo di più.

Questa birra ha origini storiche che risalgono a diversi secoli fa, specificamente nella regione del Pajottenland, vicino a Bruxelles. Tradizionalmente, questa birra fruttata veniva prodotta utilizzando un tipo di birra chiamata lambic, che si fermenta in modo spontaneo grazie a lieviti naturali presenti nell’aria.

I produttori di birra locali hanno iniziato a produrre la lambic nei secoli XVII e XVIII, e la Kriek è emersa come una delle prime varianti fruttate di questa birra, con ciliegie intere o schiacciate aggiunte durante il processo di maturazione1.

I primi documenti che menzionano la Kriek risalgono al XIX secolo, quando il termine kriek (che significa “ciliegia” in fiammingo) ha iniziato a essere utilizzato per descrivere birre fermentate con ciliegie acide, in particolare la varietà Schaarbeek, che è piccola e molto saporita.

Belgio a tutta birra!

Nel corso degli anni, la Kriek è diventata un simbolo della cultura birraria belga e ha mantenuto una popolarità duratura, sia in Belgio che a livello internazionale. La tradizione di produzione di Kriek è stata preservata da diverse birrerie artigianali che seguono metodi tradizionali, continuando a onorare le tecniche storiche e gli ingredienti locali​.

La Kriek è conosciuta per il suo sapore rinfrescante, le note di mandorla e di frutta, nonché le complessità aromatiche create dalla fermentazione naturale. Può essere leggermente asprigna e frizzante, risultando ideale per un aperitivo estivo​, e può essere abbinata a dessert fruttati, formaggi a pasta morbida o come bevanda da solo2.

Purtroppo chi scrive non si ricorda assolutamente né il nome della birra, né il locale. Non ci siamo inciuccati così tanto da perdere i sensi. Al contrario. Le ragioni di questa totale distrazione sono legate agli impegni di lavoro. In Belgio, spesso ci è successo di fare meeting di lavoro in pub o comunque in compagnia di qualche birra. Rafforza il concetto di team building. E così è successo di fare una riunione in una brasserie. E anche di prolungarla oltre l’orario di lavoro… Uno dei consigli che comunque ci sentiamo di lasciarvi è la Grimbergen Kriek, molto buona e facilmente disponibile sul mercato.

Angèle tra musica, impegno civile e vita privata

Possiamo cominciare. Durante il soggiorno lavorativo in terra belga – chi scrive dormiva a Bruxelles in un hotel nel quartiere Sablon – a novembre 2019, le radio e le tv riservavano largo spazio alle canzoni di Angèle e dell’album Brol La Suite. Ma chi è Angèle?

A noi al di qua delle Alpi Angèle non dice molto. Canta in francese e parla di tematiche serie. Noi siamo il paese di Sesso e Samba e dei dissing di squilibrati arricchiti. Siamo il paese di Annalisa ed Elodie. Voci incantevoli, ma con poco da raccontare. Forse anche perchè le orecchie di chi ascolta certa musica è fatta dello stesso materiale. Sicuramente scintillante.

Nel mondo – per fortuna – la musica non parla solo di ammiccamenti “con le tipe”, soldi e macchine. C’è anche posto per altro. E così, tra autobus su Boulevard de Waterloo e uno su Boulevard du Souverain, tra una birreria e un ristorante, tra un tabacchino e un bar veniamo a conoscenza di Angèle e della sua musica.

Alle origini dell’artista

Angèle, durante una performance live

Angèle, il cui nome completo è Angèle Van Laeken, è un’artista belga nata il 3 dicembre 1995 a Uccle, un comune di Bruxelles. Cresciuta in una famiglia di musicisti, suo padre è il famoso cantante e compositore Marka, molto conosciuto da quelle parti. La madre, Laurence Bibot, è un’attrice e comica, mentre il fratello maggiore Roméo Elvis è un rapper di successo con il quale ha collaborato in diverse occasioni, unendo così le loro influenze musicali.

Il contesto familiare contribuisce a sviluppare la passione di Angèle per la musica fin dalla giovane età e l’arte della performance. Durante l’infanzia, Angèle frequenta diverse scuole musicali e inizia a scrivere canzoni all’età di 14 anni. È stata anche influenzata da vari generi musicali, spaziando dal pop al rap, che hanno plasmato il suo stile unico.

All’età di cinque anni prende lezioni di piano e partecipa a corsi di recitazione. Tutto questo background le fornisce le basi per sviluppare il suo talento che si manifesta improvvisamente nel 2018 con il lancio di Brol, suo album di debutto che la porta immediatamente agli onori della cronaca.

Il Belgio e il jazz

Ma andiamo con ordine e con un’altra kriek fresca. Prima di diventare conosciuta e punto di riferimento nel panorama musicale nazionale e francofono, Angèle frequenta con successo il Conservatorio e si getta nella musica. Dopo il liceo, si iscrive al Jazz Studio di Anversa, un’istituzione prestigiosa per lo studio del jazz. Qui sviluppa ulteriormente il suo stile musicale, combinando la sua formazione classica con un interesse per generi più moderni come il jazz e il pop.

Il Belgio è un paese molto jazz, tenebroso e misterioso, freddo fuori e caldo dentro i locali, profuma di spezie, cioccolato, fritto, intimo e riservato, e allo stesso tempo seducente e intellettuale. Proprio come il jazz. A cavallo degli studi giovanili, Angèle inizia a farsi conoscere su Instagram, dove pubblica video in cui si esibisce al piano e canta. Questi brevi estratti le permettono di costruirsi una piccola fanbase, grazie al suo stile ironico e personale, combinato con una voce dolce e testi affascinanti.

L’uscita di Brol

Arriviamo così al 2017, quando Angèle pubblica il suo primo singolo, La Loi de Murphy, che la porta sulla scena musicale francofona e che si ritrova tra le tracce di Brol. La canzone, che mescola pop e musica elettronica con un testo ironico e leggero, diventa rapidamente virale soprattutto grazie a un videoclip creativo e umoristico che riflette perfettamente la sua personalità artistica, vivace, giovanile e che parla definitivamente a nuove generazioni di orecchie.

Il successo di La Loi de Murphy attira subito l’attenzione dei media, permettendole di iniziare a lavorare a quello che sarebbe diventato il suo album di debutto, Brol. Da quel momento in poi, la sua carriera prende un forte slancio, portandola a firmare un contratto con l’etichetta discografica Initial Artist Services.

Brol, il primo album in studio della cantante belga esce il 5 ottobre 2018 sotto l’etichetta discografica Angèle VL Records. Brol è un termine fiammingo che non ha un vero e proprio significato. Per semplificare, indica disordine, confusione; la stessa Angèle ha precisato in un’intervista:

Ho voluto mettere una parola belga nel mio album, soprattutto perché mi ha sempre fatto ridere. Brol è un disastro, disordinato ma ottimista e leggero, non è affatto peggiorativo […]. Questa parola mi ricorda la mia dell’infanzia, del mio paese perché ci sono sempre meno e quindi lo trovo molto rassicurante3.

A La Loi de Murphy, seguono le tracce Je veux tes yeux, del gennaio del 2018, La thune, Jalousie e Tout oublier, quest’ultima il giorno d’uscita di Brol.

Lo stile di Angèle

Angèle si è sempre distinta per il suo stile anticonvenzionale e indipendente. Per alcuni versi, può essere simile ad artisti come Lily Allen e Christine and the Queens, che condividono con lei una capacità unica di combinare testi ironici con melodie pop accattivanti. Tra le caratteristiche di Angèle c’è il trattare temi personali, ma anche sociali, con leggerezza e un tocco di sarcasmo, che l’ha resa immediatamente riconoscibile nel panorama musicale.

In un’intervista comparsa su Elle, Angèle ha detto di ispirarsi a Stromae, altro fenomeno internazionale proveniente da quei territori, per il suo stile semplice e diretto; altrove, ha invece indicato come le sue muse ispiratrici siano il jazz di Elle Fitzgerald e la musica di Hélène Ségara (“la numero uno di tutta la mia infanzia, nessuno ha mai capito perché”4).

La sua musica irriverente, coinvolgente, frizzante, pop e urban jazz allo stesso tempo, si riflettono nella sua personalità, nei testi e nella sua vita privata; la canzone Perdus – contenuta in Brol La Suite – si riferisce alla fine della sua relazione con il ballerino e coreografo Léo Walk, mentre l’anno successivo ha annunciato su Instagram il suo rapporto con l’attrice Marie Papillon. La sessualità, dell’identità di genere, il femminismo sono temi che riempiono la personalità di Angèle, tanto per la parte artistica quanto per la sfera privata, che non ha problemi a raccontare sui propri canali. Tempi moderni.

Brol La Suite, Angèle alla conquista dell’Europa

Brol ottiene un discreto successo, sia come critica, sia come pubblico. E il nome di Angèle comincia ad arrivare lontano, fuori dal Belgio. Arriva anche in Italia, ma è soprattutto in Francia che si fa conoscere. È ora di lavorare al seguito di Brol. Anche in questo caso, l’artista si presenta fuori dall’ordinario. Pubblica un “aggiornamento” – una versione 2.0 potremmo dire – del primo, chiamandolo Brol La Suite, letteralmente il Brol, il Successivo, o seguente, scegliete voi.

Nelle sue canzoni, sulle reti, nelle foto, nei testi, o in generale appena ne ha l’occasione, afferma il suo impegno. Contro il sessismo ordinario. Come in Balance Ton Quoi, già contenuta in Brol, e una delle tracce che più l’hanno fatta conoscere al pubblico, sia per le sonorità, sia per il messaggio.

Brol e Brol La Suite entrano nel giro di quell’inverno – quello si porterà il Coronavirus e l’isolamento – tra gli album più ascoltato dai giovani francofoni e belgi, con le tracce – a partire da La Loi de Murphy – che passano più volte nelle radio di Francia e Belgio, in primis.

Le tracce di Brol

Scopriamo qui le tracce che compongono l’album Brol La Suite. Mentre ci trovavamo in questo locale belga a bere kriek la radio trasmetteva La Thoune, uno dei singoli usciti prima della pubblicazione di Brol. Chi vi scrive se lo ricorda perchè coincideva in un momento di relax durante la riunione di lavoro, e con la domanda a uno dei colleghi belgi sul nome della cantante. Ed eccoci qui a parlare di La Thoune, prima traccia dell’album.

Mais tu voudrais qu’elle soit ta reine ce soir. Même si deux reines c’est pas trop accepté!

E il seguito di Brol, o meglio, La Suite

L’abbiamo detto in tutte le salse: a queste tracce ne seguono altre con Brol La Suite, nostro vero protagonista dell’articolo. Le “bonus track” – se così si possono definire – ve le elenchiamo di seguito:

I messaggi di Angèle e Brol La Suite

Le tracce aggiunte nel 2019 arricchiscono un album già bello di per sé. Angèle è la nuova generazione musicale, francofona e non solo. Attrae e seduce, respinge e rifiuta. Concreta e spontanea. Come Brol, un album appassionato, con al centro temi importanti come il sessismo, il patriarcato, i social, la notorietà e la scalata al successo. Naturale quindi che sia stato acclamato dalla critica e dal pubblico per la sua combinazione di messaggi profondi e di critica sociale, con un approccio musicale originale, leggero e con una leggera sfumatura jazz.

Altro aspetto fondamentale, tanto quanto i temi affrontati nelle canzoni, è l’approccio di Angèle e di Brol, l’ironia. Saper prendere le cose nel verso giusto è un insegnamento, o un talento per chi ce l’ha innato – non per chi vi scrive -, semplice, banale se volete, ma cruciale. Tutti abbiamo giornate no, così come giornate si, dove ci sembra di andare sulla luna. Sono momenti, tutti, che vanno vissuti, il più possibile. Quelli positivi con la giusta dose di piedi per terra; quelli negativi, di ironia e autoconsapevolezza.

L’ultimo punto è la freschezza musicale e vocale che porta. Non il solito pop che dopo un mese pare vecchio, talmente lo si è sentito. Qualcosa di più a livello di sonorità e mix, ritmi e armonie. Angèle dosa sapientemente ogni ingrediente a sua disposizione, offrendo un drink rinfrescante ed equilibrato.

Saluti dal Belgio

Quella riunione poi non finì male, anzi. Mentre avevamo ancora nelle orecchie la musica di Angèle e le birrette iniziano a farsi sentire, giungemmo alla conclusione del perchè di quella nostra visita, firmando un bel contratto di fornitura di materiali per la ditta dove, chi vi si scrive, lavorava. Ci eravamo conosciuti il giorno prima a una fiera dell’agricoltura, in aperta campagna belga – sulle strade delle grandi classiche di ciclismo – ripromettendoci un secondo appuntamento, per vedere se potevano esserci le basi di un accordo per l’acquisto di prodotti in linea con il nostro budget e le nostre necessità.

Saranno state le birrette, ma quell’accordo fu epocale per la nostra ditta in Italia. Nostra, chi vi scrive ci lavorava, poco altro. Però il contratto permise all’azienda di aumentare di molto il proprio network, e al sottoscritto di fare accordi e viaggi commerciali in altre occasioni.

Prima di cambiare lavoro.

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  1. Kriek lambic ↩︎
  2. kriek ↩︎
  3. Angèle: Que veut dire “Brol”, le titre très belge de son album ↩︎
  4. Angèle, l’onde pop venue du plat pays ↩︎
  5. Angèle: tout sur son titre “La loi de Murphy ↩︎

Immagine ispirata all'album "Brol la suite" di Angèle
Un’immagine che cattura l’atmosfera intima e personale di una giovane donna, circondata da oggetti che rappresentano passioni e ideali, in uno spazio che riflette la semplicità e l’autenticità di Angèle

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