Il Mondo di Cromo di Luis Alberto Spinetta

Luna nueva, mundo arjo, cromo en la ciudad

Copertina di Mondo di Cromo,1983

L’anno è il 1983, quello del passaggio da Arpanet all’Internet Protocol, della scomparsa di Emanuela Orlandi, del primo telefono cellulare in commercio, dell’evasione di Licio Gelli dal carcere di Ginevra, della prima versione di Word, dell’Operazione Urgent Fury, delle rielezioni di Margaret Thatcher in Inghilterra.

Al cinema si chiude la trilogia di Star Wars, con Il ritorno dello Jedi, mentre Al Pacino interpreta Tony Montana in Scarface. È l’anno di Thriller di Michael Jackson, l’album più venduto nella storia, delle hit Sweet Dreams, Girls just wanna have fun e di Vamos a la Playa.

Ma soprattutto, il 1983 rappresenta la fine dell’atroce dittatura militare in Argentina, iniziata nel 1976 con il Golpe militare del 24 marzo, da parte dei militari guidati da Jorge Rafael Videla, Leopoldo Galtieri in rappresentanza dell’esercito, dall’ammiraglio Emilio Eduardo Massera per la marina e dal generale Orlando Ramón Agosti per l’aviazione. Il 29 marzo, Videla assunse la carica di Presidente, dando così inizio al periodo conosciuto come Processo di Riorganizzazione Nazionale.

Mondo di Cromo, tra i più apprezzati lavori di Luis Alberto Spinetta, esce proprio a marzo di quell’anno, qualche mese prima della capitolazione del regime. Tra ballate e canzoni d’amore, Spinetta ci porta nella visione di un mondo liquido, una realtà nucleare, tenebrosa e scintillante. Le persone hanno subito un processo di cromatura, provocato dalla tecnologia, dallo smog, dal consumismo e dalla superficialità della società postcontemporanea.

È ora di bere qualcosa!

Prima di addentrarci in questo racconto, mettiamoci comodi un momento e prepariamo un Fernet e Cola. Per assaporare meglio le sfumature di Spinetta, autore argentino straordinario e come tanti laggiù un tano di origini, c’è bisogno di un Fernet y Cola.

In Argentina si sente spesso dire, da coloro che hanno visitato l’Italia, che il Fernet argentino è migliore di quello italiano. In questa affermazione, come in altri discorsi, si può notare l’orgoglio e il senso identitario del popolo argentino. Per non parlare della pizza… Ma questa è un’altra storia.

Cosa serve per preparare un Fernet con Cola?

Come già abbastanza evidente dal nome, per un buon Fernet e Cola è necessario disporre innanzitutto degli ingredienti essenziali:

Fernet e Coca con ghiaccio

Prendiamo un bicchiere capiente, versiamo abbondante ghiaccio e circa un quarto, o metà – a seconda dei fegati – della capienza con il Fernet, a temperatura ambiente. Fatto questo, non resta che versare la Cola, dosando la velocità per evitare che si formi eccesiva schiuma. Adesso è pronto da gustare.

Semplice ma totale. Ah.. ora sì. Fernet e Cola è quel che ci vuole. Non fraintendeteci, non prendeteci come Lele Adani. Non siamo invasati di Argentina, amiamo viaggiare, amiamo la musica e amiamo le cucine e le bevande locali. Qualsiasi siano. Siamo viaggiatori, alla ricerca di storie, da ascoltare e da bere. Il Fernet e Cola è tutto questo, una storia da bere.

La casa non è di cromo, è amore e fede.

Dicevamo, Spinetta e la Riorganizzazione Nazionale, ovvero la dittatura. D’altronde, nel secondo Novecento, la dittatura in Sud America è cosa diffusa e nota, così come i pianificatori e mandanti, residenti qualche migliaio di chilometri a nord delle loro teste. Argentina, Brasile, Cile, Uruguay, Colombia, Haiti, e tanti altri paesi, durante gli anni 70 e 80 sono teatri di blitz militari che rovesciano governi e democrazie – legittimamente eletti – per instaurare regimi militari. Dovunque è strage e morte.

Il Novecento e le dittature in Argentina

Senza esagerazione, in Argentina la presenza militare nella vita politica è costante per quasi tutto il Novecento; già nel 1930, i militari con la partecipazione cittadina rovesciano il governo democratico di Hipólito Yrigoyen e danno così inizio alla Década Infame, periodo di dittatura militare che dura fino al 1943.

Il 4 giugno di quell’anno, un successivo colpo di stato militare rovescia il governo di Ramón Castillo per dare vita a un altro regime. Il clima agitato all’interno di quel momento porta in poco meno di tre anni alle elezioni che vedono trionfare Perón.

In questo contesto, mentre in Europa imperversa la Seconda Guerra Mondiale, gli Stati Uniti avviano un processo di sostituzione dell’egemonia britannica in Argentina. Questo inserimento nella politica e nell’economia argentina si compie del tutto qualche decennio più tardi, attraverso le successive dittature militari (antiprogressiste e anticomuniste), e soprattutto con quella del 1976 del generale Videla.

Spinetta e il rock argentino – dai Beatles all’icona John Lennon

Fin dall’infanzia, Spinetta, El Flaco, sviluppa una naturale predisposizione per la musica e per il canto, alimentata dalle partecipazioni a show televisivi, lezioni di musica e tanta, tanta pratica, con i gruppi di quartiere. Appassionato di musica folk e Nueva ola, le cose cambiano dopo l’ingresso nel panorama internazionale dei Beatles. Tutti, a partire dall’uscita di Love me do, amano e prendono i Beatles come riferimento. E Spinetta non è da meno.

No sé, los músicos que niegan a los Beatles… No sé, si los niegan como imágenes, no los entendieron. Si los niegan musicalmente, tal vez estén encontrándose a sí mismos; se niegan también ellos. El otro día estuvimos escuchando un tema de los Beatles, nos reíamos porque era totalmente psicodélico; es una premonición, una premonición de un sonido, de una necesidad de ahora. ‘Cada pequeña cosa’, se llama… Creo que los Beatles anticiparon todo ya. Es una cosa de la cual esta cultura tomó solamente una parte. Y chau.

(Intervista con Emilio Giménez Zapiola, pubblicata su Gente, 1972)

Gli Almendra e i Pescado Rabioso

È il 1969 e Luis, 17 anni sulle spalle, pubblica il primo album con gli Almendra, band nata nel 67 dalla fusione di due band di zona. Sono gli anni del movimento hippie, di Che Guevara, del maggio francese e del Cordobazo. Il successo per gli Almendra arriva subito, con le cronache di quei giorni che individuano in Spinetta il possibile futuro John Lennon argentino, per carisma, talento, personalità e poesia. Forse un’opinione azzardata, ma non così esagerata.

Il fragoroso esito si rivela fatale per gli Almendra che nel 1970 si separano; un anno dopo, Spinetta fonda i Pescado Rabioso, progetto musicale ispirato al blues, al rock psichedelico e all’hard rock. La band pubblica due album, prima di sciogliersi nel 1973 ed è considerata, nonostante il brevissimo periodo, un’ispiratrice del nascente rock argentino e rock psichedelico. A dire il vero, i Pescado Rabioso pubblicano un terzo album, Artaud, frutto però del solo lavoro di Spinetta, che ne anticipa la parentesi da solista.

Artaud e l’alba di una carriera solista

Artaud, considerato il capolavoro di Spinetta e uno degli album più influenti del rock spagnolo, mostra in maniera compiuta parte della poetica di Spinetta e dell’epoca vissuta dall’America Latina: dedicata al poeta, il disco è una specie di reazione agli scritti del poeta francese. Il dialogo e la scrittura di Spinetta si ispirano però anche ad altri scrittori, pensatori e filosofi come Freud, Nietzsche e Castaneda, a dimostrazione dell’attaccamento alla lettura dell’artista del barrio di Nuñez.

L’idea dell’album era quella di esporre la possibilità di un antidoto a quanto detto da Artaud. Chi lo ha letto non può sfuggire ad una certa disperazione. Per lui la risposta dell’uomo è la follia; Per Lennon è amore. Credo più nel trovare la perfezione e la felicità attraverso la repressione del dolore che attraverso la follia e la sofferenza. Credo che solo se ci preoccupiamo di guarire l’anima eviteremo distorsioni sociali e comportamenti fascisti, dottrine ingiuste e totalitarismi, politiche assurde e guerre deplorevoli. L’unico modo per ingrassare è con l’amore. I musicisti rock sono ragazzi molto disorientati.1

Luis Spinetta

Oltre all’album, l’influenza di Artaud si può rintracciare in tutta la carriera di Spinetta. Il poeta francese è come una musa ispiratrice per la sua poetica e la sua ricerca di nuove forme espressive. Grazie a questa effervescenza intellettuale Spinetta diventa progressivamente uno degli artisti più innovativi, profondi e influenti del rock latinoamericano, sia nel contesto della rock band, sia da solista, di tanto in tanto in compagnia di ex membri dei precedenti gruppi.

Mondo di Cromo – la società degli anni 70

Non solo i pensatori, ma anche il contesto contemporaneo: gli hippie e le utopie di una società più rispettosa della natura e non basata sul capitalismo hanno lasciato il posto all’Operazione Condor e alla dittatura civile. Il desiderio di società libera dal vizio del capitale si è ora trasformato in paura e un sentimento di incolumità.

Per Spinetta intanto, chiusa l’esperienza con i Pescado Rabioso, è il momento degli Invisible, band attiva fino al 76 e con tre album pubblicati. Il subbuglio creativo è totale in questo periodo, anche in risposta alla dittatura; un anno dopo il golpe, Spinetta pubblica il terzo album solista ma è con Kamikaze nel 1982, e con Mondo di Cromo dell’anno dopo, che l’artista inserisce il tema socio politico nei suoi brani, solitamente non troppo centrale dalla poesia del Flaco.

Con oltre 200.000 copie vendute in Argentina e un impatto sulla scena musicale latinoamericana evidente, Mondo di Cromo è uno dei pilastri di tutta la carriera di Spinetta, sia da solista, sia come membro di un gruppo.

Le Malvinas e il futuro crollo della dittatura

Soldato britannico durante la Guerra delle Malvinas.

Il 1982 è l’anno della Guerra delle Malvinas, che vede contrapposta la Junta Militar argentina, presieduta da Galtieri al Regno Unito di Margaret Thatcher. Con Kamikaze, Spinetta si esprime con forza e appare in primo piano contro la guerra delle Malvinas. Il conflitto dura pochi mesi, con le forze argentine che, dopo aver tentato l’invasione dell’arcipelago, devono in seguito arrendersi alla supremazia britannica. Se la guerra dura poco, non altrettanto possiamo dire dell’eco sociale che essa ha avuto e che ha tutt’oggi, anche nelle generazioni argentine più giovani. Un quilombo, direbbero da quelle parti.

La situazione disastrosa in patria e il fracasso delle forze armate nella guerra delle Malvinas determina una crisi irreversibile della politica argentina che, se da un lato sembra uscire dalla zona d’influenza occidentale – statunitense e britannica – per abbracciare un politica più orientata allo sviluppo dell’America Latina, dall’altro porta a un processo di nuova democratizzazione del paese. Due facce della stessa medaglia?

Nel 1983, l’Argentina è pronta per nuove elezioni che vedono il successo del socialismo di Raúl Ricardo Alfonsín, il primo Presidente eletto democraticamente dopo la dittatura. Qualche mese prima del crollo della dittatura, Spinetta, in continuità con il precedente album, pubblica Mondo di Cromo, un grido contro la società consumista degli anni 80.

Nell’album tutti questi sentimenti sono mischiati in maniera esemplare. Tra le tracce, una delle principali è certamente Días de silencio, i giorni di silenzio e paura che l’Argentina si stava lasciando finalmente alle spalle in quel periodo, dopo anni di terrore. Il testo del brano parla di oppressione e repressione, sentimenti che vissuti sulla pelle da milione di persone.

L’eredità italiana presente nel titolo

Il nome dell’album in italiano anziché in spagnolo (Mundo de cromo) è paragonabile alle abitudini linguistiche tipiche dello spagnolo di Rio de la Plata che riflettono l’eredità italiana, dove occasionalmente nel parlato popolare era normale trasformare espressioni colloquiali in quella lingua. Una sorta di mix tra dialetti dei nonni, omaggi, e slang.

Riguardo al significato del titolo, Spinetta ha spiegato che si tratta di una metafora legata al processo chimico della cromatura. Un processo che egli associava all’alienazione tecnologica in conflitto con l’energia e la freschezza mostrate dalla giovinezza:

Sono ossessionato dalle persone cromate da molto tempo. È come se avessero subito il processo di cromatura, che è causato dalla tecnologia, dallo smog, da tutto il pallore, in contrapposizione alla gente che ha tutta l’energia da dare, che sono i giovani, che sono freschi, che non sono cromati e che rappresentano il futuro. Quel paragone, quella relazione è data nel concept generale dell’album e in alcuni testi. C’è anche una parte strumentale alla fine dell’album chiamata “Tango cromado”. Ora, quando gli ho dato il titolo, la parola cromo non si adattava alle altre cose che volevo dire. Così alla fine ho deciso di intitolarlo Mondo di Cromo… non so perché, a dire il vero… Mi sembra una cosa con un pizzico di umorismo. E si abbina al materiale, si abbina alla copertina, si abbina a tutto.

Luis Alberto Spinetta

I temi dell’album

La minaccia nucleare

Spinetta inserisce in Mondo di Cromo un’atmosfera cupa, tenebrosa dovuta alla continua minaccia nucleare di un possibile Olocausto, l’ossessione eccessiva per la tecnologia, estremizzata in ogni sua forma e il consumismo.

La seconda traccia, Voglio vedere un treno, caratterizzata da un bellissimo assolo di chitarra di David Lebón, racconta la testimonianza di un sopravvissuto all’olocausto nucleare (La neutrónica ya explotó y muy pocos pudimos zafar… ¡ahora el mundo no tiene ni agua!) che, nel pieno della sua disperazione, mentre cammina lungo i binari di raccordo, chiede di vedere un treno, come se fosse uno strano oggetto artistico proveniente da una civiltà estinta. Si tratta di un rock energico, incalzante, caratterizzato da riff di chitarra potenti e da una batteria martellante che ben descrive il desiderio di fuga e di cambiamento, tipico della gioventù.

Quiero ver un tren que me lleve lejos, quiero un viaje sin escalas, quiero ver un tren que me lleve al sur

La musica e il movimento giovanile come rimedi

Tra la fine degli anni 60 e il decennio successivo, il movimento hippie argentino aveva auspicato la creazione di comunità in armonia con la natura. Dove? Proprio nel sud incontaminato e selvaggio del paese. Il Sud rappresentato qui è fuga: dalla società, dalle imposizioni di un mondo cromato, dalla dittatura, dalla follia a cui si è giunti.

Questi sentimenti sono presenti anche in Herido por Vivir, un rock emozionante, in cui Spinetta incoraggia ad affrontare le avversità con coraggio e determinazione. Un inno alla vita, alla speranza e alla resistenza presente anche in Será Que La Canción Llegó Hasta El Sol. Qui Spinetta parla del potere della musica di unire le persone e di superare le barriere.

Nei passaggi indicati ci sembra di notare un parallelismo con la sofferenza attuale della società, liquefatta tra offline e online e intorpidita da tendenze continue che si sorpassano senza soluzione di continuità. Oltre a una quantità evidente di disinformazione. Temi attuali che rimandano immediatamente alle situazioni belliche in Ucraina e Medio Oriente, ai golpe in Bolivia e in Kenya. Emblematico in questo senso la frase di Herido por vivir:

Estoy herido por vivir, pero sigo en pie, y voy a seguir luchando hasta el final.

Alle sensazioni di resistenza e angoscia, si contrappongono speranza e amore, come chiavi per risolvere un presente tragico. Non solo l’amore per la musica, ma proprio l’amore tout court, come in Cuando Vuelva Del Cielo, in cui Spinetta esprime un amore profondo e travolgente. Così come in Lo Siento En Mi Corazón, che esprime la profondità dei sentimenti del protagonista, un amore travolgente che lo consuma completamente.

L’eredità di Mondo di Cromo in una società lacerata

La fine della dittatura ha un impatto profondo sulla società argentina e sulla sua cultura. Gli artisti, inclusi musicisti come Spinetta, possono finalmente esprimersi senza paura di repressioni. La musica di Spinetta, carica di simbolismi e significati, diventa così una parte vitale del processo di guarigione nazionale, contribuendo a ricostruire un’identità collettiva lacerata dagli anni di terrore.

Mondo di Cromo resta un testamento della resilienza artistica in tempi di oppressione e un simbolo della lotta per la libertà. Una libertà e una giustizia che le Madri di Plaza di Mayo, a distanza di 40 anni, chiedono a gran voce per i figli desaparecidos. Alla fine della dittatura le vittime saranno oltre trentamila, con musei dedicati a quel periodo presenti in tutto il paese.

Tra le chiese gesuite di Cordoba è possibile entrare in un museo, l’Archivo Provincial de la Memoria, che custodisce reperti e alcune stanze rimaste intatte rispetto al periodo della dittatura, in cui l’edificio era sede del Departamento de Informaciones de la Policía de Córdoba. L’atmosfera in quelle stanze è davvero pesante, al di là di foto, documenti ed elementi storici di qualsiasi natura.

È in questo contesto che Spinetta pubblica Mondo di Cromo. Una società frantumata, alienata e che sceglie la tecnologia come rifugio, o il consumismo, o addirittura l'”esilio”. Un contesto ben rappresentato anche in numerosi film, tra cui segnaliamo anche Capitano Kóblic, diretto da diretto da Sebastián Borensztein e interpretato da Ricardo Darín. Un altro filo che lega Spinetta all’attore Ricardo Darín è l’utilizzo di Herido por vivir come colonna sonora del film El Secreto De Sus Ojos. Altro grande esempio del cinema argentino. Ma questa è un’altra storia.

A oltre 40 anni dalla pubblicazione Mondo di Cromo continua a ispirare le nuove generazioni, ricordando l’importanza della creatività e della libertà di espressione. Numerose canzoni sono entrate nella cultura come segno identitario, così come numerose sono state le reinterpretazioni. Si pensi a Lo Siento En Mi Corazón cantata e omaggiata da molti artisti argentini, tra cui Gustavo Cerati e Fito Páez.

Se conoscete già Mondo di Cromo, o se vi abbiamo fatto venire la curiosità, qui trovate il nostro canale con la playlist dedicata. Nel frattempo il Fernet y Coca è terminato e mentre ascoltiamo le ultime note di Tango Cromado sul giradischi, vi salutiamo al prossimo viaggio.

¡Hasta pronto!

Copertina surreale ispirata a "Mondo di Cromo" di Spinetta, con temi di alienazione sociale, tecnologia e natura.
Un’immagine concettuale che riflette i temi di “Mondo di Cromo” di Spinetta, tra critica alla società tecnologica e riscoperta della natura.
  1. Berti, Eduardo (1988). Spinetta: crónica e iluminaciones. Buenos Aires, Editore AC. ↩︎

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