Descanso dominical, i Mecano e una nuova Spagna

Immagine ispirata all'album "Descanso Dominical" di Mecano con simboli colorati e grafica stilizzata

La puntata di oggi ci porta in Spagna, alla scoperta di Madrid e dei Mecano, band spagnola formatasi proprio nei quartieri della capitale, e dell’album Descanso Dominical, una perla nascosta del pop rock spagnolo di fine anni 80.

Parecchi anni fa, chi vi scrive ha fatto – come molti – l’Erasmus in Spagna. Barcellona, Llerida, Valencia, Siviglia. Chi vi scrive ha fatto l’Erasmus a Madrid. Un anno indimenticabile, sotto molti punti di vista. Il Rayo Vallecano, los Indignados, Zapatero, la guerra in Libia, Cristiano Ronaldo e Messi, Mourinho e Guardiola. Così come per la musica: flamenco, rock, punk, hip hop. Silvio Rodriguez, Juan Manuel Serrat, Joaquín Sabina, Paco de Lucía, Ska-P, Héroes del Silencio, Soda Stereo, Jarabe de Palo, e molti altri.

Un’immagine che riflette l’importanza storica dell’album Descanso Dominical di Mecano, che rappresenta una rottura con il passato franchista e un’aspirazione verso un futuro di libertà e pace.

Durante questo episodio, da buoni turisti, avremo in mano un bel bicchiere capiente pieno di Sangria, fondamentale per rinfrescare le torride giornate madrilene, che consigliamo di trascorrere sotto una pianta del Retiro. Qui trovate la nostra selezione di bevande, nel caso la sangria non fosse di vostro gradimento.

Madrid, il centro della Spagna

A differenza di altre capitali, come Roma, Parigi, Londra, la storia di Madrid è più recente e meno “gloriosa”. La storica capitale del Regno di Castilla y León era infatti Burgos, in seguito spostata a Toledo, una città magnifica per architettura, storia e prodotti tipici; come le spade di Hattori Hanzo in Kill Bill, le lame di Toledo – fatte con l’acero toledano, l’acciaio di Toledo – sono tra le più pregiate al mondo.

All’epoca dei Re Cattolici, Madrid era un paesino di contadini e allevatori, ma con l’insediamento dell’imperatore Filippo II – figlio di Carlo V – la nuova capitale iniziò a prendere forma. Uno spazio sconfinato, nascosto nella Sierra, e al centro preciso della Spagna, da semplice villaggio divenne la capitale di un impero su cui non tramontava mai il sole. 

Chi ha vissuto in questa splendida città, oltre alla movida e alla Big city life, ha senz’altro potuto constatare quest’aria perenne di paesone bucolico e rurale, orgoglioso della propria essenza di doña e di hidalgo. Trattandosi della porta principale da e per il Sud America, Madrid ha sempre inglobato una multiculturalità e un sostanziale “chissenefrega”; un po’ come Londra e New York, ma con un DNA latino, caldo e accogliente.

Per assaporare a pieno Descanso Dominical e i Mecano, bisogna partire proprio da Madrid – città del gruppo e della Movida – e dai fatti che hanno caratterizzato il Novecento spagnolo. Come in quasi tutte le aree geografiche del mondo, anche la Spagna ha visto il terrore da vicino

Se fino alla fine dell’800 culminato con la perdita di Cuba e Porto Rico la Spagna aveva vantato un impero, nel 900 è tutto diverso. Anche qui si passa per golpe, repubbliche, dittature… per finire con la restaurazione dei Borboni. Durante questo secolo, la Spagna assapora qualsiasi forma di governo. E lungo la strada delle varie metamorfosi politiche e sociali, la scia lasciata di morti fa spavento.

Un vaso de Sangria por favor

Brocca e bicchiere di Sangria con frutta fresca

Prima di proseguire però, ci vogliamo gustare un bel bicchierone di sangria fresca, come lo fanno in un baretto di Lavapiés, vicino alla Glorieta de Embajadores, dove passa la linea gialla. Ci sono molti modi di preparare la sangria, non esiste una ricetta definitiva, ma più o meno tutte contengono gli stessi ingredienti:

Già sulla frutta ci sono un sacco di varianti, limoni e arance, pesche e mele, tutte insieme o solo alcune. Poi, ovviamente il tipo di vino. Dire vino rosso è chiaramente troppo generico. Noi consigliamo un vino non frizzante e neanche troppo strutturato o vecchio, né forte: un dolcetto, un chianti, un montepulciano vanno più che bene. 

C’è chi poi usa lo zucchero anziché la vaniglia. Fate voi. La ricetta del baretto di Lavapiés prevedeva l’uso del vino Merlot – non era di qualità superiore, lo stesso Daniel, il barista, lo aveva confermato – pesche, limoni e arance, mezzo bastoncino di cannella, qualche cucchiaio di zucchero, SevenUp del Día e un bel bicchiere di Ron.

La Spagna di inizio 900

Aaaah, che cosa rinfrescante la sangria. Ma torniamo a noi. Le cose tra fine 800 e inizio 900 non vanno proprio bene bene alla Spagna che perde le ultime colonie oltreoceano, saluta per sempre l’idea di un impero e di un’egemonia geopolitica. 

I sessant’anni repubblicani del secondo Ottocento sono terminati nel peggiore dei modi, con la crisi del 1917 e di Alfonso XIII. La Spagna è rimasta al di fuori della Grande Guerra, obsoleta com’era in quasi tutti gli apparati statali e militari. Nonostante un iniziale ammodernamento e processo di industrializzazione, le cose iniziano a peggiorare internamente nel 19171. Durante la Rivoluzione d’Ottobre, anche la Spagna entra infatti in un periodo burrascoso che culmina nel 1923. Grazie all’appoggio reale, Miguel Primo de Rivera instaura una dittatura militare di richiamo fascista che dura fino al 1930, sostituita dalla “dittatura morbida” del generale Dámaso Berenguerel, prima della proclamazione della Seconda Repubblica spagnola, il 14 aprile 1931.

Il Governo repubblicano ha giusto il tempo di emettere qualche vagito e sedare rivolte in ogni angolo della penisola, prima di una sanguinosissima guerra civile, dal 1936 al 1939.

La Guerra Civile e il Franchismo

Il subbuglio interno e le vicende estere, con il divagare della propaganda fascista e nazista, il malcontento sociale e la scarsa fermezza politica nella guida del paese, da parte di una giovane Repubblica, sono benzina su un fuoco che poco a poco divampa. 

Nel 1936 cospirazione con al centro il Fronte Popolare avvia il successivo Colpo di Stato che rovescia la Repubblica, da quel momento “in esilio”, fino al 1939. Durante questi tre anni, in Spagna si assiste a una lotta intestina che caratterizza qualsiasi ambito, a cominciare dalla politica, con due governi – quello repubblicano non ancora caduto, e quello franchista non ancora effettivo – che senza soluzione di continuità si fronteggiano per le strade cittadine.

A spuntarla sono i franchisti e gli oppositori alla Repubblica, grazie anche agli aiuti di Italia e Germania – truppe, equipaggiamento, azioni di guerra, vivevi, denaro, etc. Città dopo città, da Madrid – l’ultima a cadere – a Barcellona, Valencia, Siviglia, Alicante, Bilbao, dovunque il regime franchista lascia il segno

Si calcola che le vittime di questo conflitto siano state, complessivamente, 500 mila; alcune di esse riposano nel Valle de los Caídos, un memoriale ai caduti e alle vittime della prigionia e dei lavori forzati. Fino a qui tutto bene. Il problema è che il Memoriale fu fatto costruire dallo stesso Francisco Franco, a rappresentazione della forza del proprio potere sugli oppositori. Dulcis in fundo, lì sotto, tra le migliaia di anime, riposano anche i corpi di Franco e Primo de Rivera. Gli uni affianco agli altri, in eterno e sotto un Memoriale che racconta uno dei periodi più bui e più tristi della storia spagnola.

Il secondo Novecento e la fine del Franchismo

Cominciata nel 1939, la dittatura franchista dura fino al 1975, anno della morte del Generalísimo. Con la conquista del potere inizia anche in Spagna la propaganda di stampo fascista, della difesa della patria e dei valori costitutivi, dell’esaltazione dell’uomo e della forza, del culto nazionale e del leader. 

Insomma una cosa già vista altrove, con la stessa potenza sulle masse del pifferaio magico del racconto. Solo che questa, come in altre zone, è la realtà. L’autarchia e l’isolazionismo lasciano il posto a un periodo di boom economico che coincide con quello del resto dell’Europa. Ma è solo con la morte del Caudillo e con la transizione democratica che la Spagna riesce ad avviare un processo di innovazione economico, sociale e politico e a inserirsi finalmente nelle questioni europee.

Fino al 1978 la Spagna era infatti sprovvista di una Costituzione. Figuriamoci i diritti civili, delle minoranze, dei lavoratori, degli oppositori. Dalla fine degli anni 70 però la Spagna compie un’ultima – e la meglio riuscita – metamorfosi socio-politica che lo porta negli anni a essere il punto di riferimento europeo su questioni come:

Certo, ci sono anche pagine nere nella Spagna post-franchista, come scandali reali, attentati terroristici, corruzione, etc. Ma se guardiamo il percorso parallelo degli altri paesi membri dell’UE notiamo una forte progressione della Spagna sui temi sopra elencati, specialmente in contesti dove la pelle è ancora valore identitario di un paese. Si vedano i deliri di Vannacci.

Madrid e i Mecano

La Spagna degli anni 80 vive un processo di transizione, con la restaurazione della dinastia dei Borboni e della monarchia, dopo un periodo decisamente burrascoso durato un secolo e mezzo. I passi da compiere per raggiungere la nascente Comunità Europea sono tantissimi; trattati economici, adeguamenti interni, trasporti, turismo, politiche sociali. 

Con la fine del totalitarismo, a Madrid si diffonde in questo periodo la famigerata Movida madrleña, un movimento sociale ed artistico che nasce in Puerta del Sol alla fine della dittatura di Francisco Franco, e che si sviluppa per tutti gli anni 80, toccando molte altre città della Spagna.

La Movida faceva riferimento ad ideologie libertarie di sinistra e aveva il suo primo centro nella rivista La Luna. Esponenti di tale movimento furono, tra gli altri, Joaquín Sabina, Alberto García Alix, Pedro Almodóvar. Madrid di notte in una foto di Paolo Monti. 

Le notti madrilene erano molto movimentate, non solo per la gran quantità di giovani che finalmente poteva uscire e riempire strade e piazze, ma anche a causa di un interesse culturale inusuale verso la cosiddetta cultura alternativa, le droghe, la cultura underground e la controcultura. A quel punto, l’apparizione di etichette discografiche indipendenti (Dro, TicTac, Tres Cipreses ecc.) permette la creazione di una musica distinta da quella promossa dalle multinazionali del disco.

La nascita del gruppo

I Mecano si formano in questo periodo, all’alba di una nuova era politica e sociale. Il gruppo si compone dei due fratelli Nacho e José María Cano, accompagnati dalla cantante Ana Torroja. L’immagine del gruppo durante i primi anni di attività è associabile al movimento londinese noto come New Romantic, al quale appartengono gruppi come i Duran Duran e Spandau Ballet.

A differenza della scena pop tradizionale tuttavia, i Mecano si distinguono e aggiungono un tono di originalità grazie all’uso dei sintetizzatori ottenendo una grande diffusione. Allo stesso modo, i temi delle loro canzoni (l’amore per la grande città, l’adolescenza o il culto della società dei consumi) riflettono il pensiero postmoderno che identifica la società spagnola della neonata democrazia, allo stesso modo di altri gruppi appartenenti alla Movida madrilena, come Alaska y los Pegamoides, Aviador Dro o Radio Futura, i primi film di registi come Pedro Almodóvar o Iván Zulueta o i dipinti di Guillermo Pérez Villalta.

Descanso dominical

La fine degli anni 80 coincide con il tramonto dell’URSS e della Guerra Fredda, e con la vittoria per abbandono degli Stati Uniti. Tra Perestrojka e Caduta del Muro e tra Movida madrileña e restaurazione borbonica, nel 1988, i Mecano pubblicano Descanso Dominical, uno dei pochi album pop che chi vi scrive continua ad apprezzare, per sonorità, musicalità e, soprattutto, per argomenti e testi.

Descanso dominical è il quinto album del trio e il primo a superare il milione di vendite in Spagna2. Con questo album, i Mecano consolidano il loro status come una delle band più popolari in Spagna e in tutta l’America Latina. Per la prima volta, l’album esce dai confini linguistici e raggiunge significativi successi anche in Europa, specialmente in Francia e in Italia. 

Prima di Descanso dominical, i Mecano hanno già assaggiato la notorietà internazionale, con Entre el Cielo y el Suelo (1986). Grazie ai singoli di successo Ay, Qué Pesado e Me Cuesta Tanto Olvidarte, il trio è diventato in tutti i paesi dell’America spagnola una delle promesse internazionali di artisti di lingua spagnola.

Anche in Spagna queste canzoni sono diventate successi rivoluzionari, portando di nuovo i Mecano in cima alla classifica degli artisti più venduti in Spagna. 

Temi, sonorità e successo internazionale

Per il loro disco successivo, i Mecano hanno voluto cambiare il loro sound, passando dalle ballate e dalle canzoni basse a un sound new wave e dai ritmi pop accelerati, recuperando il sound dei loro primi dischi ma con un suono più naturale e senza eccessi di sintetizzatori. Descanso Dominical si distingue per il suo mix di pop elettronico con elementi di musica tradizionale spagnola, unendo testi profondi e a volte surreali con melodie accattivanti.

Descanso Dominical include alcune delle canzoni più famose del gruppo, come La Fuerza del Destino, una ballata pop che racconta una storia d’amore nostalgica; Mujer contra Mujer, una canzone che tratta delicatamente il tema dell’amore omosessuale, affrontando un argomento ancora considerato tabù in quel periodo.

L’album presenta una varietà di temi, tra cui amore, desiderio, sogni, e critica sociale, il tutto espresso attraverso liriche poetiche e arrangiamenti musicali innovativi per l’epoca. Descanso Dominical è stato un successo commerciale, raggiungendo il primo posto nelle classifiche spagnole e vendendo milioni di copie a livello internazionale, confermando il talento dei Mecano come autori e interpreti.

Questo lavoro è considerato una pietra miliare della musica pop spagnola degli anni ’80 e ha avuto un impatto duraturo nella cultura musicale, sia in Spagna che nei paesi di lingua spagnola.

Una delle canzoni più emblematiche dell’album, Mujer contra mujer, inizialmente si chiamava La pelota de pelo. In Francia, con il titolo Une femme avec une femme, raggiunge il numero 1 per otto settimane consecutive. 

Il successo più grande è stato ottenuto in America Latina, cosa particolarmente notevole in paesi come Cile, Porto Rico o Nicaragua, dove l’omosessualità era ancora punita nei loro codici penali. In Messico infatti la canzone venne bandita, anche se fortunatamente il suo successo ne costrinse la messa in onda.

Una chicca, mica da ridere. Nel video di La Fuerza del Destino compare una giovanissima Penélope Cruz, come protagonista della storia del video. 

Le canzoni di Descanso dominical

I temi di Descanso Dominical dei Mecano sono vari e riflettono una gamma di emozioni e riflessioni personali e sociali. Ecco i principali temi trattati nell’album:

Per chi vi scrive, Quédate en Madrid è un testo molto significativo e legato a un’avventura amorosa in Erasmus. Ma non solo, è l’amore per una città decisamente accogliente, festosa e dove le cose funzionano. Si trova lavoro facilmente e per essere una capitale il costo della vita non è eccessivo, e i trasporti sono eccezionali. Una città moderna e organizzata, nobile e orgogliosa nel proprio animo. Spesso capita di sentire dire “se Madrid avesse il mare sarebbe la città perfetta”. Ed è vero. Perchè tra luglio e agosto, circondata dalle montagne della Sierra, Madrid è un forno. 

L’eredità di Descanso dominical

Come detto, Descanso Dominical rappresenta uno dei punti di riferimento della musica spagnola. È infatti il primo album a superare superare il milione di copie vendute nel mercato nazionale. Ma non solo. Consapevoli della qualità dell’opera, i Mecano pubblicano un’edizione francese, una tedesca, una italiana dell’album che, grazie alle traduzioni, raggiunge le vette delle classifiche anche in questi paesi.

Alla luce di questo episodio si può facilmente comprendere come Descanso dominical sia, di diritto, un album molto importante. Se si riallaccia il filo con la storia, si può comprendere benissimo come quest’album sia importante oltre che dal punto di vista musicale.

Siamo di fronte a qualcosa che – a tratti – si è visto soltanto nella musica d’importazione a stelle e strisce. Durante gli anni 80, l’omosessualità è ancora un tabù ovunque. Si pensi al capolavoro cinematografico Philadelphia. Allo stesso modo, l’emancipazione della donna è qualcosa di impensabile, in una società fortemente patriarcale. 

Siamo nello stesso paese che, fino al decennio precedente, proibiva le lingue regionali, come il basco o il catalano, che proibiva la pluralità di partito e i matrimoni civili, che attuava un censura estrema sull’informazione, che proibiva culture e religioni differenti da quelle di stato.

Non sono passati secoli, né ci troviamo in due paesi diversi. I Mecano danno voce a questa voglia di cambiamento dopo anni di terrore e repressione. In Descanso dominical si ascoltano le grida soffocate di una generazione che ha convissuto con pensieri e volontà atrofizzati, a causa del regime.

  1. https://www.revistadelibros.com/espana-1917-tres-revoluciones-o-solo-una/ ↩︎
  2. https://los40.com/los40/2021/07/06/los40classic/1625564703_023189.html ↩︎

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